Per chi è appassionato d’arte o semplicemente incuriosito si possono vedere nei locali (circa 500 mq.) del Palazzo della Provincia prospicienti via XXIV maggio e meglio noti come ex falegnameria rifunzionalizzati ed attrezzati , opere selezionate e collocate privilegiando la posizione di quelle, ritenute dei capolavori .
Introduce il percorso della Galleria , il Polittico del 1987 di Alighiero Boetti fra gli esponenti di spicco dell’ Arte Povera ,l’opera costituita da sette tele per uno sviluppo di 7metri acquisita nel 1989.
Riassume i punti cardine della sua indagine sviluppatasi intorno alla scoperta di codici di classificazione , per i quali utilizza ,come in questo caso quadrettature,testi scritti a matita e veline sovramesse con la tecnica del collage .
Si pone nella fase di maggiore successo dell’artista torinese presente nei maggiori musei internazionali di arte contemporanea .
Si vedono anche le opere di diversi artisti messinesi e non , quali l’olio su faesite Figure del 1989 dell’artista messinese Bruno Samperi ,
affiancano l’ingresso alla prima sala le sculture in pietra lavica di due artisti messinesi , entrambe omaggi alla Sicilia e di diversa generazione , Trinacria (1975) di Giuseppe Mazzullo e L’Isola spaccata (1990) di Carlo Morganti
Si procede , attratti dalla tela Black Nero 2177 , dipinta in acrilico monocromo (1967) di Agostino Bonalumi , reduce dalla Biennale veneziana del ’66 , l’artista si muove della ricerca concretista avviata da Fontana ,
Accanto uno dei celebri Half Dollar (1966) di Franco Angeli ,esponente della Pop Art italiana , che intraprese il programma di demistificazione e condanna del consumismo rappresentato negli anni della contestazione giovanile dal capitalismo americano .
Nell’opera primeggia il segno-simbolo dell’aquila -dollaro , al quale la garza sovramessa conferisce l’ambiguità dei falsi idoli.
La scultura con il Carro e sole di Gio’ Pomodoro (1974-86)realizzato con bronzo e marmi bianco di Carrara, giallo di Siena e nero del Belgio che nel suo interagire con l’ambiente e con l’assemblarsi non casuale di rigorose forme geometriche acquista valenze architettoniche.
Il capolavoro di Lucio Fontana , si tratta di uno dei celebri ” Concetti spaziali” (1956) elaborati dall’artista , raccoglie gli esiti di una ricerca intorno ai problemi della dimensione oltre il disegno e della profondità spaziale nella rappresentazione.
Il dipinto di Mario Calandri ,Conchiglie (1985) , altro punto di forza è il Viaggio a Mosca (1988) su lamiera di Mimmo Rotella , della serie “Sovrapitture” sperimentate l’anno prima dall’artista calabrese inventore del Décollage nell’ambito del movimento del Nouveau Rèalisme -accezione francese della Pop Art
Segue l’opera di un altro protagonista dell’arte italiana La Regola (1958) di Corrado Cagli , impegnato negli anni trenta nella pittura murale celebrativa e costretto alla fuga in America dalle persecuzioni razziali, l’artista al rientro a Roma nel ’48 svolge il suo percorso isolato consolidando il suo posto ai vertici della produzione internazionale.
La significativa tela Cespugli del 1978 di Gianni Dova, vicino a Fontana nell’ambito del movimento Spaziale ,
Di seguito l’opera di Gianfranco Anastasio Gli occhi per vedere (1989), che si rileva come realtà oggettiva agli occhi che sanno vedere.
La tavoletta Autumn Lake del londinese Howard Hodgkin (1985) premiato dalla critica alla Biennale veneziana del 1984 ,la cui notissima attività grafica è stata oggetto di una mostra itinerante curata dal British Council e approdata a Messina nel 1986,
il dipinto mette in luce la sua produzione pittorica contrassegnata dalla sensualità del colore e dalla cornice.
Un tipico Collage su lamierino (1966) di Toti Scialoja che imposta il suo lavoro sulla scansione ritmica e musicale del tempo .
Uno spazio particolare è riservato alla Ragazza con il libro (1909-10) di Felice Casorati ,
l’opera messinese dipinta durante la permanenza napoletana, è sata esposta di recente all’antologica catanese allestita alle Ciminiere(Viale Africa,12 Catania) nel novembre dell’anno 2002
Accanto , la tela “Ragazza al mercato” di Mario Mafai dipinta nel 1952 ,l’opera è emblematica del percorso dell’artista fra i promotori della ricerca neorealista di “Scuola Romana”movimento italiano affermatosi negli anni ’40
L’uso espressionistico del colore e l’osservazione della realtà -punti di forza dell’ispirazione del pittore , finirono per essere risolti in suggestive forme astratte, nel decennio successivo .
La tela del veneto Concetto Pozzati del 1988 dal titolo A che punto siamo con i fiori ,
il suggestivo Disco del ceramista messinese Domenico Longo del 1990
Seguono poi le tele di Francesco Trombadori Marina di Siracusa ,1953 pittore e critico d’arte che riassorbi’ le esperienze della Scuola Romana , e Giuseppe Santomaso Aratro e falciatrici ,1953 ,
le opere di Carlo Levi Roma e il Fulmine , 1951 e Felice Canonico Fratelli Pescatori ,1953, uno dei più importanti e versatili artisti messinesi del novecento .
Il capolavoro di Renato Guttuso Il Picconiere , 1950 ,che si pone nella fase di maggior impegno politico e civile dell’artista di Bagheria il cui legame culturale con la città di Messina lo testimonia poco prima della morte facendo i bozzetti per la Leggenda di Colapesce realizzata nel 1987 sul soffitto del Teatro Vittorio Emanuele .
Orari di apertura : 8,30-13,30 (da lunedi a venerdi)
15,00-17,30(martedi e giovedi)
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